Gli anelli adattatori sono un prodotto che è da sempre esistito nel mercato. La differenza è che in passato, parlando di qualche decina di anni fa, si trattava di un prodotto maggiormente relegato ad una nicchia specifica. Ma successivamente con l’irruenza che si è verificata con l’avvento delle mirrorless il loro utilizzo e a loro percentualmente di acquisto ha cominciato a diffondersi molto rapidamente tra i possessori delle stesse.
Con l’avanzare della tecnologia e del mirrorless il tema inerente agli anelli adattatori, come già detto, è sempre più sulla bocca di tutti diventano quasi mainstream. strutturalmente sono dei prodotti che hanno una forma molto semplice e non sono altro che un pezzo di tubo di metallo che consente a chi lo utilizza di adottare delle ottiche progettate per un sistema fotografico adatto a fotocamere di un altro sistema.
Le funzioni di un anello adattatore, prendendo come esempio la sua versione base, sono due, ma sostanzialmente molto semplici:
- In primis mette a disposizione quello che è l’innesto richiesto esplicitamente dall’obiettivo;
- Permette poi di ristabilire la corretta distanza che c’è tra il bocchettone d’innesto dell’obiettivo e l’apposito sensore;
A cosa serve un anello adattatore
Se si possiede una fotocamera mirrorless, l’anello adattatore permette di utilizzare le ottiche di un’altro sistema fotografico.
Nella maggior parte dei casi si decide di utilizzare un anello adattatore per provare in qualche modo a dare una nuova linfa a delle vecchie ottiche.
Come funziona un anello adattatore
Quindi, sempre prendendo come punto di riferimento la sua versione più semplice, non è altro che un pezzo di metallo realizzato con due diversi innesti, uno che si adatta al sistema della fotocamera, l’altro invece per l’ottica.
Proprio per il fatto che si tratta di un pezzo di metallo, quando si utilizza un anello adattatore si rischia di perdere qualsiasi forma di automatismo, anche minima.
Ma nel caso si è perfettamente abituati a fotografare con una modalità a priori del diaframma, in questo caso non si noteranno molte differenze, a parte quella relativa alle perdite dell’AF: in quanto una volta che viene impostato il diaframma sull’ottica, la macchina a sua volta imposterà il tempo di scatto corretto per l’esecuzione.
Bisogna però sottolineare una cosa molto importante, in quanto solitamente, quando si utilizza un anello adattatore, il diaframma non si mantiene alla massima apertura (limite) fino al momento di scattare la foto.
Tuttavia nel mercato esistono anche delle versioni più evolute di anelli adattatori con delle caratteristiche decisamente molto interessanti:
- In primis permettono alla macchina di poter dialogare con l’obiettivo.
- Permettono inoltre di mantenere tutte le funzioni predefinite delle ottiche, quindi tutti gli automatismi dell’esposizione e anche della messa a fuoco.
- Infine ci sono dei sistemi che adottano sensori 4/3 o APS-C, ossia dei sensori che permettono di riconoscere, grazie alla presenza di un apposito sistema di lenti al loro interno, quella che è la lunghezza focale d’origine dell’ottica riuscendo di conseguenza ad azzerare quello che può essere l’effetto di moltiplicazione causato dalle dimensioni inferiori del sensore.
A livello economico il discorso è diverso con una netta discrepanza tra le due versioni di adattatori. Infatti se le prime di cui abbiamo parlato, ossia gli anelli più semplici hanno un prezzo che ruota attorno a poche decine di euro, le altre versioni invece sono decisamente più costose arrivando a toccare diverse centinaia di euro.
Perchè acquistare un anello adattatore
Di conseguenza come abbiamo già detto non ci sono molti fattori razionali da tenere in considerazione in quanto la fotografia non è caratterizzata solamente ragione, ma anche e soprattutto dall’emozione.